Finalmente la visita di due giorni a Monte Bibele località archeologica.
*Area di sosta con attacco al precorso a piedi verso l'area archeologica indicata da un cartello -
*Prosegue il sentiero congiungendosi al percorso 805 del CAI verso la Necropoli Coordinate 44.2716472, 11.3709569
Rilevamenti visivi:
1. A Bisano, sulla via Idice, si trova una recentissima fontana di acqua solfurea, la sorgente è ai piedi della formazione rocciosa sulla quale è posto, 200 metri sopra, il villaggio antico.
2. Le rocce al di sopra della sorgente sono quarziti, o silice, materiali molto diversi dalle arenarie delle zone circostanti. Foto 3
3. Esse, in alcuni tratti del versante, formano stratificazioni alternate con arenarie e spesso il loro colore bianco semitrasparente è macchiato di blu intenso. Foto 4
4. Inoltre, dove i sentieri tagliano le pendenze, scoprendo le stratificazioni del suolo, si osserva una colorazione blu intensa presente qua e la nel terreno, la causa è da attribuire all'abbondanza di minerali rameici disciolti nelle acque di superficie, un fenomeno insolito e bello ch'io non ho mai osservato nel nostro appennino. Foto 5
5. A mio parere i profili rocciosi dell'intera area di monte Bibele sono insoliti. Si tratta di arenarie e di rocce in alcuni casi molto scure. Esse hanno una buona consistenza, ciò nonostante gli animali riescono a scavare al loro interno delle piccole caverne. L'erosione delle superfici esposte ha prodotto forme marcatamente rotondeggianti. Foto 6
Non vi sono fenomeni franosi evidenti, l'area è particolarmente stabile.
6. Il villaggio etrusco é rivolto a sud est. Le vie selciate e parallele alle linee di pendenza, allora piane, sono ora inclinate di circa il 15° verso valle.
7. I corsi d'acqua hanno prodotto, anche nella parte più alta dei versanti, profonde fenditure nel terreno. Foto 7
8. L'area, ove sono presenti minerali rameici e minerali di quarzo o silice, è limitata e si estende, a prima vista, nel raggio massimo di 300 metri dal villaggio, prevalentemente verso Bisano. Ritengo che gli abitanti del tempo avessero una conoscenza particolareggiata del territorio e penso riconoscessero a prima vista le rocce dalle quali estrarre il rame. Il rame, probabilmente, fu un valido motivo promotore per il popolamento dell'area. Gli umani radicatisi per estrarre il rame beneficiavano inconsapevolmente delle proprietà antisettiche del metallo e dei sali solfurei associati alla sua presenza.
9. In prossimità della necropoli si osservano alberi di castagno allevati e di dimensioni ed età fuori dal comune. Foto 8
10. Il villaggio è situato in un versante, all'apice della montagna, protetto da uno stretto passaggio roccioso.
11. Il grado di civiltà di quella popolazione del VIII secolo a.C, supera ogni mia aspettativa. Il pozzo, la disposizione architettonica dell'abitato e la difficile gestione in quel luogo delle acque per l'uso umano fanno pensare ad una civiltà evoluta, capace e con conoscenze chissà come ereditate.
12. La cima più alta attigua alla necropoli non ha prodotto ad oggi ritrovamenti. Foto 9
13. La profondità dei ritrovamenti rispetto l'attuale piano di campagna sembra essere di circa 20/50 cm pur trattandosi di una zona apicale della montagna dove ci si aspetterebbe di trovare fenomeni erosivi anziché l'accumulo di materiali.
In conclusione:
se l'obiettivo è rilevare quali fattori sul territorio possono essere indizio di presenza di antichi insediamenti, comincio con l'elencare quali fattori caratterizzano monte Bibele:
A. la presenza di giacimenti minerari di Rame.
B. La stabilità dei suoli e dei versanti consento il permanere di manufatti nei secoli.
C. La presenza ancor oggi di un'agricoltura montana a castagneti consolidata, impianti antichi.
D. La presenza di una direttrice di viabilità importante, la Val d'Idice, con una vallata ancor oggi adatta al popolamento. Osservando la vegetazione della val d'Idice si notano varietà sempreverdi di arboree, per ciò è facile intuire che l'uomo ha modificato radicalmente la vegetazione autoctona e quindi rilevare la presenza di insediamenti umani nel tempo. Per esempio se in un'area, dell'appenino o della pianura emiliana, spiccano specie arboree di pini marittimi, allora é molto probabile ritrovare resti di edifici romani.
E. La presenza d'acqua abbondante: le fenditure profonde degli antichi corsi d'acqua del Rio Sterlino.
F. I nomi delle località Quinzano e Bisani di origine etrusca.
G. La presenza di sentieri profondi in zone non soggette a fenomeni erosivi dell'acqua.
H. La presenza sui suoli di piccoli rilievi, gradonate, tracce importanti dell'attività umana capaci di rimanere per millenni.
I. Gli antichi tendevano a costruire muretti a secco appoggiati a rocce stabili.
L. Sui rilievi la profondità dei ritrovamenti può essere limitata per effetto dell'erosione anziché dell'accumulo di materiali.
Foto 3
Foto 4