http://www.parks.it/parco.gessi.bolognesi/iti_dettaglio.php?id_iti=1065
7 giugno 2015. A San Lazzaro di Savena, l'escursione nella grotta è stata allungata rispetto quella di qualche anno fa. Si è reso possibile l'accesso ai bambini. Le due guide sono speleologi professionisti incaricati dalla Regione Emilia Romagna. Il loro obiettivo quello di far conoscere l'attività e le esperienze in grotta. Nel punto più lontano della visita, dopo un breve passaggio pericoloso a gattoni su un ciglio strettissimo di un breve strapiombo, ci hanno fatto accomodare, hanno raccontato storie di incidenti avvenuti nel sottosuolo creando volutamente un'atmosfera lugubre, hanno fatto spegnere le luci dei caschi per far sperimentare al buio e nel silenzio, insolito, l'isolamento assoluto.
Interessante la spiegazione dei fenomeni geologici, dell'origine dei gessi, delle caratteristiche climatiche tipiche dell'area esterna circostante la grotta. La storia del ritrovamento de la Spipola e quella di Ferrari il fondatore dei gruppi speleologici e scopritore della grotta. 12 km di lunghezza, 3 livelli in una quarantina di metri, generata da un corso d'acqua sotterraneo e dal dilavamento interstrato delle formazioni gessose di origine sedimentaria marina, stratificato in vari periodi di evaporazione delle acque salmastre quando il Mediterraneo, morto, era un lago salato chiuso dentro lo stretto di Gibilterra. Grandi concentrazioni di sedimenti salini e successive attività delle acque calcaree che hanno prodotto cascate di roccia sotterranee. Temperatura di 12 gradi fissi, correnti d'aria discendenti o ascendenti dipendentemente della temperature esterne rispetto i 12 gradi interni, la grotta funziona come un camino. Dentro nel soffitto si vedono i "mammelloni", riproduzione naturale dell'allora fondale marino, conseguenza della messa a nudo del giaciglio dei depositi di gesso essendo ora dilavata la sabbia sotto i depositi stessi.
L'origine certa di alcuni milioni di anni fa di tali depositi e delle stratigrafie dei vari lontani periodi. Il clima esterno la grotta deriva dalla forma depressa del rilievo collassato a causa dall'erosione di fiumi del sottosuolo a formare una ampia dolina dove avviene l'inversione termica con in basso le temperature più calde quindi con la presenza di vegetazione anomala. La grotta si trova nella zona più depressa dell'imbuto formato dalla dolina ed era l'ingresso della raccolta delle acque. Acque che sinergicamente hanno scavato e hanno fatto collassare sempre più la dolina formando una vallata senza sbocco, un segnale inequivocabile ovunque della presenza di grotte.
Note: a poche decine di metri del castello di Rontana a Brisighella, abbiamo notato qualche tempo fa lo stesso ambiente, una sorta di cratere con all'interno una vegetazione anomala e le stesse rocce gessose. Link foto Castrum Rontana
7 giugno 2015. A San Lazzaro di Savena, l'escursione nella grotta è stata allungata rispetto quella di qualche anno fa. Si è reso possibile l'accesso ai bambini. Le due guide sono speleologi professionisti incaricati dalla Regione Emilia Romagna. Il loro obiettivo quello di far conoscere l'attività e le esperienze in grotta. Nel punto più lontano della visita, dopo un breve passaggio pericoloso a gattoni su un ciglio strettissimo di un breve strapiombo, ci hanno fatto accomodare, hanno raccontato storie di incidenti avvenuti nel sottosuolo creando volutamente un'atmosfera lugubre, hanno fatto spegnere le luci dei caschi per far sperimentare al buio e nel silenzio, insolito, l'isolamento assoluto.
Interessante la spiegazione dei fenomeni geologici, dell'origine dei gessi, delle caratteristiche climatiche tipiche dell'area esterna circostante la grotta. La storia del ritrovamento de la Spipola e quella di Ferrari il fondatore dei gruppi speleologici e scopritore della grotta. 12 km di lunghezza, 3 livelli in una quarantina di metri, generata da un corso d'acqua sotterraneo e dal dilavamento interstrato delle formazioni gessose di origine sedimentaria marina, stratificato in vari periodi di evaporazione delle acque salmastre quando il Mediterraneo, morto, era un lago salato chiuso dentro lo stretto di Gibilterra. Grandi concentrazioni di sedimenti salini e successive attività delle acque calcaree che hanno prodotto cascate di roccia sotterranee. Temperatura di 12 gradi fissi, correnti d'aria discendenti o ascendenti dipendentemente della temperature esterne rispetto i 12 gradi interni, la grotta funziona come un camino. Dentro nel soffitto si vedono i "mammelloni", riproduzione naturale dell'allora fondale marino, conseguenza della messa a nudo del giaciglio dei depositi di gesso essendo ora dilavata la sabbia sotto i depositi stessi.
L'origine certa di alcuni milioni di anni fa di tali depositi e delle stratigrafie dei vari lontani periodi. Il clima esterno la grotta deriva dalla forma depressa del rilievo collassato a causa dall'erosione di fiumi del sottosuolo a formare una ampia dolina dove avviene l'inversione termica con in basso le temperature più calde quindi con la presenza di vegetazione anomala. La grotta si trova nella zona più depressa dell'imbuto formato dalla dolina ed era l'ingresso della raccolta delle acque. Acque che sinergicamente hanno scavato e hanno fatto collassare sempre più la dolina formando una vallata senza sbocco, un segnale inequivocabile ovunque della presenza di grotte.
Note: a poche decine di metri del castello di Rontana a Brisighella, abbiamo notato qualche tempo fa lo stesso ambiente, una sorta di cratere con all'interno una vegetazione anomala e le stesse rocce gessose. Link foto Castrum Rontana